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Progetto Fisica e chimica medica

Progetto fisica chimica medica

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Se scriviamo “radiazioni” in un motore di ricerca, le prime pagine che ci appaiono sono zeppe di cartelli gialli e neri, ciminiere immerse in cieli grigi, bombe, esplosioni e figure umane in tuta integrale. Bisogna scorrere diverse pagine prima di trovare il volto positivo delle radiazioni, ossia la possibilità che offrono alle persone malate di recuperare la salute che hanno perso, o di stare comunque meglio, proprio grazie alle applicazioni della fisica in campo medico.

Si è aperto così il primo incontro del progetto “Fisica e Chimica Medica”, un ponte tra il nostro Liceo e l’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia. Le classi quinte dell’indirizzo Linguistico hanno avuto la possibilità di ascoltare direttamente dalla voce del Dottor Annibale Versari – direttore del servizio di Medicina Nucleare – e da Alfredo Palmieri – tecnico di Radiologia – come le radiazioni ionizzanti siano un valido aiuto nel cercare una diagnosi, primo passo verso il percorso di cura, anche grazie all’utilizzo di radiofarmaci, che l’ospedale della nostra città è in grado di creare su misura del paziente, con l’utilizzo di tecnologie sofisticate come il Ciclotrone, un vero e proprio acceleratore di particelle. Gli elementi radioattivi passano poi al Laboratorio di Radiofarmacia, dove vengono sintetizzati i radiofarmaci e preparate le dosi per ogni paziente. In seguito, vengono acquisite le immagini. Come? Con metodologie avanzate che utilizzano per esempio la macchina PET/CT, in grado di tracciare il radiofarmaco una volta in circolo nell’organismo e svelare così informazioni importanti sull’attività metabolica delle aree esaminate.

 

L’equipe tecnica di Radiologia, guidata da Luana Belloni, ha poi accolto i nostri ragazzi direttamente in ospedale, guidando la visita ai reparti e laboratori di Medicina Nucleare, Radiochimica e Radioterapia – un settore, quest’ultimo, deputato alla cura di pazienti oncologici grazie a macchinari che utilizzano le radiazioni come proiettili, precisi al millimetro, che colpiscono ed eliminano le cellule malate.

Tanta fisica e chimica, quindi, molta informatica e tecnologie all’avanguardia. Ma non solo: i ragazzi hanno potuto percepire in chi li ha accolti anche la passione verso il proprio lavoro, l’attenzione e la sensibilità verso il paziente che si trova in una fase delicata della propria vita, l’impegno per curare la persona nella sua interezza e infine – ma altrettanto importante – l’attenzione a far conoscere ai giovani il proprio lavoro, nella convinzione che “nei giovani sta la speranza per il futuro”, dove il futuro coincide, in ospedale, con l’attività di ricerca, che ha bisogno di idee sempre nuove, fresche, un po’ folli magari, e quindi ha bisogno di “menti giovani ed entusiaste”, come ha concluso presso il nostro Liceo il Dottor Versari, che quell’entusiasmo non l’ha mai perso.

Desideriamo ringraziare tutta l’equipe dell’Ospedale Santa Maria Nuova per la disponibilità e l’impegno con cui ha condiviso il progetto Fisica e Chimica Medica con il nostro Liceo, con la speranza di poter proseguire anche nei prossimi anni.